La seconda parte dell’intervista a Davide Vasta, Adobe Guru e Docente universitario presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e la Facoltà di Lettere e Filosofia di Perugia. Volete sapere chi è e come si diventa Adobe Guru ed avere alcuni consigli su libri da consultare su web design e grafica?
Le risposte le trovate di seguito. Per chi si fosse perso la prima parte della chiacchierata, vi consiglio un’attenta lettura. Ogni vostro commento per approfondire e discutere insieme gli argomenti trattati, è ben gradito.
Davide, Cos’è un Adobe Guru e quali sono gli step per raggiungere questo grande riconoscimento?
Un Adobe Guru è fondamentalmente una persona che conosce molto bene uno o più software Adobe e che è anche certificato su uno o più di questi.
Ora permettimi però di dirti una cosa: “Adobe Guru” è sicuramente un termine di grande effetto. Io però preferisco “consulente Adobe“; credo che in questo modo le persone abbiano una percezione di me più reale, meno fantomatica.
Oltre alle conoscenza puntuale del software però, un Adobe Guru, deve saper parlare in pubblico, saper ascoltare l’audience, e molto altro ancora.
Fondamentalmente però, il valore aggiunto di un esperto, che parla su un palco per conto di una grande azienda, non è necessariamente quello che egli sa, ma come è in grado di dirlo. Questa è una delle prime cose che mi ha insegnato il famoso psicosocioanalista Paolo Bruttini quando fui reclutato come Macromedia Specialist: non importa quanto tu sia bravo, se non sai comunicare con gli altri.
Ecco quindi che un bravo “Guru” non deve solo conoscere pedissequamente un software… ma deve sopratutto sapersi far accettare dal pubblico, coinvolgerlo, appassionarlo, e cosa ancor più importante, rendere chiari i concetti che egli esprime.
Ora, se mi domandi come si diventi oggi Guru… non so come risponderti. Chiunque può ottenere la certificazione sul prodotto, superando un esame… ma non esiste formalmente un esame per diventare Guru.
Tra l’altro, per quanto ne so io, la qualifica Adobe Guru è una peculiarità tutta italiana, giacchè nel resto del mondo non sembra esistere simile qualifica in Adobe.
Io come sono diventato Guru? In realtà non ho fatto molti sforzi… non di certo ora. I miei esami, test e colloqui li feci a suo tempo, quando sono diventato Macromedia Specialist. Per chi se lo ricorda, quando ancora esisteva Macromedia, il gruppo di Specialist italiani era composto da circa 25 professionisti, selezionati tra oltre 600.
Al pari di quello che fanno oggi gli Adobe Guru, il gruppo Specialist di cui facevo parte era presente in eventi, workshop, congressi, seminari, ad illustrare le tecnologie di Macromedia.
Quando Adobe ha acquisito Macromedia, alcuni vecchi Specialist sono “transitati” nel gruppo Guru, sulla base delle loro effettive conoscenze. Io ho avuto la fortuna di essere tra questi, principalmente per la mia conoscenza “orizzontale” dei prodotti dedicati al web (Dreamweaver, Fireworks, Flash, Contribute, Captivate, Acrobat Connect) e tutt’ora mi occupo, con grande passione, delle stesse cose.
Quali programmi preferisci della creative suite della Adobe e perchè?
Appunto, per ricollegarmi a quello che ho appena detto, adoro letteralmente Dreamweaver e Fireworks. Mi piace Flash, ma non quanto i primi.
C’è poi un amore nascente verso Illustrator, che per secoli ho snobbato da sfegatato “Freehandista” quale ero, e per il quale ho deciso di scrivere un libro: Grafici al bivio.
Si tratta di un testo orientato proprio a quei “Freehandisti” che vogliono (o devono) passare ad Adobe Illustrator CS3.
Ovviamente Photoshop fa parte della mia “cassetta degli attrezzi” da molto tempo… Nutro poi un particolare interesse per Bridge, come viene definito la “centrale di controllo” degli applicativi CS3, tanto da reputarlo ormai un imprescindibile alternativa al normale uso del Finder.
Dal tuo sito scopro che sei autore di molti manuali. Vuoi parlarci del tuo ultimo lavoro “Web Design Facile” e perchè hai scelto di distribuirlo tramite Lulu.com?
Volentieri! un pò di pubblicità non fa mai male. Nel tempo passato in Macromedia ho maturato una buona conoscenza su Dreamweaver e Fireworks.
Mi sono però spesso confrontato con utenti che li usavano in modo “scoordinato”, senza trarre vantaggi significativi dal loro utilizzo.
Per fare un esempio, il Segnaposto Immagine di Dreamweaver, viene spesso usato come semplice etichetta da mettere al posto di un’immagine non ancora pronta, per poi sostituirla con quest’ultima. Pochi sanno invece che insieme a Fireworks, si trasforma facilmente il Segnaposto in un’immagine, con il grande vantaggio di preservare il file PNG originale.
Questo è solo un piccolo accenno per dire che esistono modalità di utilizzo dei software che spessono non vengono approfondite agli utenti.
Nel libro ho quindi deciso di affrontare il “percorso” che un utente deve compiere per realizzare un sito web, partendo pagina “bianca”.
Il metodo che illustro vede l’utilizzo integrato dei due applicativi, con il fine ultimo di rendere più rapido e semplice lo sviluppo di un sito. La prima parte del libro è dedicata alla creazione di un prototipo funzionante (tramite Fireworks) da mostrare ad un ipotetico cliente, per poi passare allo sviluppo vero e proprio in Dreamweaver, usando rigorosamente DIV e CSS, che ormai sono diventati di gran moda.
È poi presente un capitolo dedicato al web design, che reputo fondamentale: troppo spesso oggi si creano siti web a partire da semplici layout grafici… tralasciando concetti come l’architettura dei contenuti, il trattamento semantico dei testi, le regole base per interfacce, ecc.
Il libro termina con la descrizione di alcune funzioni particolari di Fireworks, come le Guide Scala 9, la creazione di rollover disgiunti, la creazione di menu a comparsa e altro ancora.
Perchè l’ho pubblicato con Lulu? Beh, fondamentalmente è stato un esperimento… che però si sta rivelando davvero positivo.
Io normalmente mi muovo nell’editoria tradizionale, collaborando con editori nella redazione di libri e articoli. Da un lato, scrivere per un editore importante, è utile per la propria immagine. Sul versante economico invece non è così utile (trannechè non sei J.K Rowling), giacchè i proventi delle vendite sono sempre molto marginali.
Per cui, un pò per un verso, un pò per l’altro, ho deciso di provare.
I risultati sono stati davvero stupefacenti: nella sola prima settimana ho venduto circa 200 copie, ed il ritmo procede in maniera costante grazie anche ad un certo tam tam che si è sviluppato sulla rete tra blog e siti rinomati.
Una buona mano me l’hanno data anche due recensioni che ho ricevuto da CulturaSpettacolo.it e ScattoDesign.com di Daniele Cogo (l’intervista di Daniele su blographik).
Questi risultati mi hanno spinto a scegliere Lulu anche per il mio prossimo libro “Grafici al bivio”, dedicato a tutti i “Freehandisti” che vogliono o devono passare ad Illustrator CS3. Il testo è tuttora in scrittura e ne prevedo la pubblicazione entro gennaio 2008.
Termina qui la seconda parte di questa lunga intervista.
Di cosa si parlerà nella terza ed ultima parte?
- Dei libri consigliati da Davide Vasta;
- Dei forum, siti e blog che segue;
- Delle future tendenze del web design;
- Del suo nuovo sito.