Come diventare programmatore? Questa è una domanda che mi sento fare spesso da chi segue Blographik e FreelanceWebDesigner.it.
Ho raccolto i 5 dubbi principali in questo articolo dove scoprirai perché lo sviluppatore è una professione con ottime possibilità remunerative, anche in Italia (da dipendente o da freelance), quanto guadagna un professionista, quali sono le competenze necessarie per diventare un bravo programmatore e alcuni volti noti che hanno cambiato il mondo facendo proprio questo mestiere.
1) Perché diventare programmatore?
Il mensile americano Forbes scrive che la figura del programmatore è la quarta più richiesta negli Stati Uniti, ma le richieste di figure professionali nell’ICT sono sempre più pressanti anche in Europa: le previsioni parlano infatti di 500.000 posizioni aperte nel 2015, mentre nel 2020 potrebbero esserci, a seconda degli scenari economici, da 730.000 a oltre 1,3 milioni di posti di lavoro vacanti.
In Italia, tuttavia, secondo un recente studio di Modis, il 22% delle posizioni aperte in questo ambito non trova candidati all’altezza.
Questo significa che in Italia il lavoro c’è, ma mancano programmatori adeguatamente formati che siano in linea con le ricerche di professionisti in ambito ICT.
2) Quanto guadagna un programmatore?
In un mondo del lavoro che garantisce stipendi sempre più bassi, diventare programmatore è sicuramente un’ottima scelta per il proprio futuro professionale.
Secondo i dati presentati da Page Personnel nel 2016, infatti, lo stipendio di un programmatore oscilla tra i 20.000 e i 25.000 euro lordi al primo anno, per raggiungere i 35.000 euro già a partire dal terzo anno di seniority, in base alla:
- conoscenza dei diversi linguaggi di programmazione
- tipologia di competenze acquisite
- responsabilità su specifici progetti web.
3) Quali sono le competenze necessarie per diventare programmatore?
Diventare programmatore può presentare diverse complessità, dato che la figura del Web Developer deve possedere diverse tipologie di competenze, tecniche in primis ma anche e soprattutto trasversali.
Il programmatore innanzi tutto è in grado di individuare gli strumenti di sviluppo del software, per creare un prodotto conforme alle specifiche progettuali richieste dal cliente. In particolare, conosce:
- i più diffusi linguaggi di programmazione
- le principali regole della programmazione strutturata
- le diverse tipologie di applicazioni software
- i principali sistemi operativi utilizzati da computer e dispositive mobile.
Per diventare programmatore è necessario inoltre possedere adeguate competenze grafiche e tecniche per determinare e verificare il livello di accessibilità e usabilità del software sviluppato in accordo con le esigenze degli utenti.
Il programmatore deve anche essere un buon Project Manager: deve quindi possedere:
- un buon livello di inglese, soprattutto tecnico
- capacità di analisi e sintesi
- attitudine alla precisione e alla comprensione delle esigenze dei clienti
- una buona predisposizione per il lavoro di gruppo.
4) Chi sono i programmatori che hanno cambiato il mondo?
Il più citato tra tutti è sicuramente Mark Zuckerberg, l’ex studente prodigio che ha letteralmente scritto Facebook in un dormitorio dell’università di Harvard. Il suo motto “move fast and break things” è una delle frasi più citate nel mondo delle startup in ambito digitale.
Anche David Heinemeier Hansson non è da meno: è l’inventore di Ruby on Rails, la tecnologia sulla quale si basano aziende del calibro di Airbnb e Groupon.
E come dimenticarsi di James Gosling, l’inventore di Java, uno dei linguaggi più diffuse al mondo (utilizzato anche da Android), la cui particolarità è quella di girare su qualunque tipo di computer senza essere riscritto?
5) Da dove cominciare per diventare programmatore?
Provare a lavorare da autodidatta è sicuramente una delle opzioni disponibili.
Code.org, organizzazione no-profit statunitense che si occupa di promuovere l’insegnamento dei maggiori linguaggi di programmazione, è un ottimo esempio, dato che l’omonimo sito web raccoglie:
- risorse
- strumenti
- corsi online
- tutorial…
per favorire la diffusione dell’informatica.
Esistono dei corsi per programmatori?
Ci sono anche altre opzioni di studio: una realtà affermata nel panorama della programmazione è Aulab.
L’azienda offre corsi di coding in grado di formare in modo completo anche una persona che non abbia conoscenze tecniche pregresse.
Il focus è proprio quello di offrire un’offerta formativa che sia sempre al passo con la rapida evoluzione tecnica connaturata al settore della programmazione.
Ed è proprio in fase di avvio la 19^ edizione Aulab Hackademy, un percorso formativo completo che permette di acquisire confidenza con tutti quei sistemi di programmazione (sia frontend che backend) che oggigiorno sono richiestissimi dal mercato del lavoro.