La terza parte di una mini serie di articoli dedicata ai CMS, al loro utilizzo ed alle funzionalità principali.
Nella seconda parte abbiamo parlato di quanti CMS esistono e di come si presenta la loro interfaccia. Nella prima parte, ci siamo soffermati sui vantaggi e gli svantaggi principali di un CMS.
Volete conoscere cos’è adobe contribute e a chi serve un cms? Lo scoprirete continuando la lettura di questo post.
Chi ha bisogno di un CMS?
Ecco, tutto il mio discorso tende a sollevare una riflessione su questa domanda, ovvero:
i CMS possono essere usati indiscriminatamente sia con un portale che conta migliaia di accessi giornalieri, sia con un piccolo sito aziendale che viene aggiornato, se va bene, una volta al mese?
Da un punto di vista tecnico la risposta è Si.
Ma se vogliamo rivolgere l’attenzione verso l’utente del CMS, la risposta è No.
Un’azienda che realizza il proprio sito in stile vetrina (per usare un termine che fino a qualche tempo fa era ancora in voga), con il solo scopo di rendere visibile sul Web la sua immagine, non ha sicuramente bisogno di un CMS.
In genere questo tipo di utente non ha poi neanche la necessità di aggiornare un sito frequentemente, non di certo quanto quello di Repubblica! Quindi, serenamente, un CMS è davvero una scelta fuori luogo per questo tipo di realtà.
Un normale sito Web in HTML classico è più che sufficiente, l’importante è dotare l’utente di uno strumento che consenta di modificare il sito, al pari di quanto avviene con un CMS.
Adobe Contribute
Con un sito statico la scelta ricade quasi immediatamente su un piccolo software di Adobe, peraltro neanche molto pubblicizzato: Contribute, arrivato alla sua quinta versione.
Purtroppo però, per via della sua piccola nicchia di mercato, rispetto a best seller quali Dreamweaver, Photoshop e Illustrator, e quasi un emerito sconosciuto.
In effetti, quanti di voi conoscono Contribute?
Io credo molto pochi.
Lo dico a ragion veduta, perché quando faccio questa domanda durante i miei seminari, non vedo quasi mai mani alzate…
Parliamo quindi di Contribute.
Questo piccolo programma mette il proprietario di un sito in condizione di modificarne i contenuti a piacimento, intervenendo sui testi, sostituendo o inserendo fotografie, creando nuove pagine Web, e molto altro ancora.
Contribute si differisce rispetto ad un CMS per due motivi principali:
- Il costo di implementazione;
- La tecnologia sul quale si fonda.
Il costo di implementazione è una delle note dolenti di un CMS.
Se pensiamo ad un CMS proprietario, bisogna considerare tempi di sviluppo, procedure server side (con PHP ad esempio) e molto altro ancora.
Ma anche rimandendo nel mondo dell’open source, il fatto di poter disporre gratuitamente di un CMS, non significa che il tempo dedicato alla sua implementazione e personalizzazione non debba essere retribuito.
Per cui, spesso, si finisce con far lievitare il costo di una tale soluzione, ben oltre il budget del cliente.
Torniamo poi a considerare che un CMS è tendenzialmente adatto a siti con modifiche frequenti, molto frequenti (pensiamo ancora una volta a Repubblica) e soprattuto dove gli utenti profilati devono operare su diverse sezione del sito.
Contribute si rivolge invece a quegli utenti che non devono modificare frequentemente i propri siti, e che tendenzialmente vedono un’unica persona incaricata per le modifiche.
Questo tipo di siti sono i candidati ideali per l’utilizzo di Adobe Contribute.
Con contribute non esiste la differenza tra back-end e front-end:
il cliente lavora direttamente sulla pagina Web che intende modificare.
Questo rende molto più user-friendly le operazioni di modifica.
Prima di fare i primi passi in un progetto web, vale quindi la pena considerare che se un CMS costa 10 ed un sito classico costa 3, è lecito chiedersi quale strada sia da perseguire.
Prima di fare i primi passi in un progetto web, vale quindi la pena considerare che se un CMS costa 10 ed un sito classico costa 3, è lecito chiedersi quale strada sia da perseguire.
Fig. 3 – L’interfaccia di Adobe Contribute CS3: il sito Web viene modificato posizionandosi direttamente sulla pagina.
Articolo scritto da Davide Vasta come guest poster per Blographik.it.
Davide Vasta è un Adobe Guru e Docente universitario, presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e la Facoltà di Lettere e Filosofia di Perugia.
Per maggiori informazioni, potete consultare la sua intervista rilasciata su blographik.