Per la qualità dei suggerimenti ottenuti grazie ai due articoli dedicati ai motivi per cui un sito o un blog vengono abbandonati, ho deciso di pubblicare un articolo apposito dedicato esclusivamente a coloro che sono intervenuti per approfondire la discussione.
Ecco cosa hanno risposto:
Lauryn:
Giustamente Lauryn approfondisce il tema da me proposto.
Diciamo che questi sono un misto di motivi per i quali seguire un blog.
Le cose che più spaventano i visitatori sono spesso: le splash page e l’impossibilità di saltarle (soprattutto se in flash), la mancanza del campo di ricerca nel sito, la mancanza di menu chiari, la disorganicità nelle informazioni.
Come dargli torto. Spero d’altronde che non esistano più web designer che realizzino ancora delle pagine introduttive in flash, che non hanno nessuna utilità, sia per il visitatore che per i motori di ricerca.
Se vuoi conoscere meglio Lauryn, puoi leggere la sua recente intervista su blographik:
Web Design al femminile: Intervista a Lauryn di italianwebdesign.it.
Puoi consultare anche la mia risposta in merito al suo commento.
David Terni:
Non potendo leggere l’articolo di domani (parla del mio articolo pubblicato qualche giorno fa) posso solo prevedere che citerai anche la parte che rigurda il rapporto che si instaura col lettore.
- Si risponde ai commenti?
- Alle email private?
- Se il lettore richiede maggiori chiarimenti ne vengono forniti?
Penso che anche questo sia da non sottovalutare: un “cliente” soddisfatto è la miglior pubblicità che possiamo ricercare.
Anche gli spunti di David sono molto interessanti, infatti ho citato entrambi poichè nei miei precedenti articoli in tema ai motivi dell’abbandono di un sito o di un blog, non avevo affrontato, e ho ritenuto giusto citarli per premiare la loro qualità ;).
Se ti interessa puoi leggere la mia risposta al commento.
David Terni continua ponendo l’accento però alle specificiche per un blog:
Un’altro aspetto da considerare nei link esterni che forse non sono poi un male, specialmente se sei un bloggher:
Per natura il “navigatore tipo” è un pigro, primo fra tutti il bloggher.
Quando vede un articolo eccessivamente lungo, anche se interessato al tema, assume un atteggio di repulsione.
Scrivere articoli precisi ma essenziali e che non divaghino troppo dal filo principale è cosa assai preziosa. Tu stesso Mirko hai preferito dividere in due questo argomento, volutamente o meno sai il perchè. Questo problema è da prendere maggiormente in considerazione per tutte quelle persone ad esempio che scrivono di argomenti molto tecnici.
Per ovviare a questo problema e rendere ugualmente interessante e prezioso l’articolo, perchè non mettere a fondo pagina links di approfondimenti o risorse esterne?
Sicuramente farà piacere a chi vuole approfondire o a chi è interessato magari ad una specifico argomento del tema trattato. La conseguenza di tutto ciò secondo me si tramuta in maggior professionalità, l’articolo viene considerato più completo, più leggibile e meglio proposto al lettore ottenendo lo scopo desiderato.
Vuoi essere citato anche tu in un articolo pubblicato appositamente per ringraziare i lettori di blographik?
Vuoi un ulteriore link verso il tuo blog?
Per ottenere quasta visibilità, basta rispondere in maniera approfondita ad uno qualsiasi dei prossimi articoli, se noterò un discreto numero di partecipanti che rendono la discussione più costruttiva, non esiterò a scrivere un post tipo quello che hai appena letto ora ;).
Se ti interessa, puoi leggere la mia lunga risposta in merito a questo punto.