Continua la mia serie di interviste dedicate ai seo expert che parteciperanno al SEO Training 2012, a cui con piacere parteciperò anch’io come invitato e video blogger ;).
Qui sotto trovi la mia chiacchierata con Benedetto Motisi, uno degli organizzatori del convegno.
Se vuoi capire cosa ne pensa Benedetto della SEO, e quali sono le strategie di base che suggerisce per posizionare un sito web per raggiungere un preciso obiettivo, dai un’occhiata a questa mia intervista.
Ciao Benedetto! Per prima cosa presentati ai lettori di Blographik. Di cosa parlerai al SEO Training 2012?
Ciao a tutti, belli e bellimbusti, parafrasando il vecchio George Weah.
Ora che mi sono bruciato ogni sorta di credibilità posso cominciare: probabilmente mi avete visto in rete con il nick di SEOJedi, se non l’avete fatto, cercatemi e accerchiatemi (o qualsiasi altra forma social vogliate), non vedo l’ora di poter scambiare quattro chiacchiere SEO con voi.
Visto che siamo entranti in tema, al SEO Training del 27 Aprile, insieme a Markiyan Yurynets, faremo un’analisi del contest che abbiamo organizzato qualche mese fa; per tirare le somme sulle pratiche e tecniche SEO utilizzate in Italia nell’Annus Googlini 2012.
A proposito, contest SEO Training bellimbusto ha visto sfidarsi molti ottimizzatori nostrani, un’anticipazione di quello che è emerso?
Durante tutto il percorso del contest è emerso un particolare:
che chi fa Search Engine Optimization con tutti i crismi e soprattutto con buonsenso, emerge sempre.
Il contest in sé non ha avuto una durata biblica ma un lasso di tempo ben determinato (5 mesi), sufficiente per farmi credere che forse forse l’algoritmo di Google si fa davvero più preciso e i tempi di posizionamento sono più veloci anche per chi fa buona SEO, senza puntare troppo alle secchiate di link e\o altre pratiche unicamente Black Hat.
Per gli altri particolari (questa è una prima considerazione di base!) ti invito al convegno del 27 Aprile 😉
Terza domanda e quindi: quali i 3 step assolutamente da rispettare per fare SEO?
IMHO ( In my huble opinion) ci sono tre passaggi fondamentali prima di buttarsi a capofitto a smanettare sul codice o a fare Link Building neanche i Lemmings nel vuoto:
Il primo, fare un’analisi seria onpage (ah, il vecchio e caro “visualizza sorgente pagina”) e offpage (e di tool ce n’è pieno il Web).
Senza i dati, tanti dati, non si può neanche parlare di agire e fare.
Il secondo, organizzare i dati e definire una strategia: non vuol dire limitarsi a utilizzare il tool di parole chiave di Adwords e spingere sulle key scelte, IMHO, ma capire, anche in base al business da posizionare, quali canali usare per arrivare all’obiettivo di generare traffico, e di conseguenza conversioni (il vero boss finale).
I social sono integrabilissimi in questo processo.
Il terzo e ultimo step: testare quanto deciso sul tavolo della “strategia” e non innamorarsene troppo. Se dal test emerge che bisogna cambiare strada, ripetere il punto due e se necessario anche il punto uno.
In linea di massima e con i tempi ben strutturati, lavoro così.
Ma forse perché sono un secchione schifoso 😀
Una pratica SEO che vedi poco applicata e che ti senti di consigliare?
Utilizzare gli strumenti per Webmaster di Google, tutti, e soprattutto la sitemap.
Sembrerà strano, ma specie quest’ultima non la trovo spessissimo in giro, eppure IMHO è un ottimo strumento per attenzionare il sito allo spider.
Se si è pigri ci sono anche ottimi plugin (per i CMS) o siti che la generano automaticamente (per gli statici).
Insomma, nessuna scusante 😉
Domandone finale: nel 2012 la SEO è morta davvero?
Se lo fosse, finora avrei parlato di imbalsamazione di cadaveri allora 😀
Battute pessime a parte, assolutamente no!
Ci sono un boato di nuovi strumenti e nuove competenze da utilizzare assimilare, da un utilizzo intelligente dei social media per il marketing ai nuovi rich snippet per un’ottimizzazione più ricca onpage.
Se non ci fossero tutte queste novità, si che potremmo parlare di “morte”, perché lavoriamo in un settore fluido, dove l’immobilità è preoccupante, non l’aggiornamento continuo.
Io almeno la penso così a là “Evolvi o muori” , e secondo me, Mirko, la SEO si sta evolvendo.
Se poi la vorremo chiamare ancora SEO oppure Inbound Marketing, come suggerisce Rand Fishkin, onestamente per me è unicamente una chiacchiera da bar sugli acronimi, simile a quando ci si perde a discutere delle influenze musicali che hanno apportato ai Beatles alla musica rock che è succeduta loro.
Al 27 Aprile allora, ci vediamo al Salone dell’Hotel dei Congressi a Roma, che fra l’altro ci dobbiamo fumare un sigaro da futuri padri tutti e due 😀