Stai cercando di acquisire un quadro comprensivo di informazioni che possano aiutarti a capire come diventare grafico professionista, nonché quali sono i metodi e i percorsi migliori e quali invece le competenze più richieste per chi sceglie di intraprendere questa professione?
All’interno di questo articolo potrai capire come acquisire il set di competenze che le organizzazioni e i clienti ritengono fondamentali nel momento in cui decidono di affidarsi a una risorsa grafica.
L’obiettivo di questo approfondimento infatti è proprio quello di offrirti una panoramica degli aspetti meno trattati, ma forse più importanti, per un grafico al giorno d’oggi.
Un contesto più favorevole per una professione in evoluzione
Nonostante persista ad oggi il preconcetto secondo cui il grafico, o graphic designer, non rappresenta un lavoro difficile da svolgere, la cultura attorno a questo ruolo chiave della comunicazione visiva si è nettamente diffusa e questo ha permesso al contesto sia educativo sia lavorativo di divenire maggiormente favorevole per gli aspiranti grafici.
Questo perché – a dispetto di quanto accadeva qualche anno fa – al giorno d’oggi fare il grafico non viene più considerato un semplice sfogo per la propria creatività, da canalizzare attraverso l’utilizzo di qualche programma tecnico.
I contesti lavorativi si sono evoluti al punto tale da divenire composti da strutture sempre più complesse, all’interno delle quali risorse e competenze seguono percorsi molto fluidi.
Hard e soft skills: un connubio fondamentale per diventare grafico
Ecco che fare il lavoro di grafico non si limita a ideare loghi o avere la competenza necessaria per utilizzare un programma di impaginazione brochure.
Certo, eccellere dal punto di vista strettamente tecnico costituisce una parte fondamentale della professione di grafico, ma questi aspetti non sono assolutamente sufficienti a formare una risorsa competente che possa avere successo nel complesso mondo di oggi.
Le aziende e le società di head hunting sempre più sono alla ricerca di un grafico che possa interagire con diversi reparti, mostrando una capacità di dialogare con tutti in maniera aperta e funzionale all’organizzazione che rappresenta.
Che sia inserito in un’azienda, in uno studio di grafica o in un’agenzia di comunicazione, il ruolo del grafico viene definito sempre più dalla capacità di dimostrare un connubio di hard e soft skills che permettono di affrontare tutte le sfide del contesto lavorativo nel quale si trova inserito.
Come diventare un grafico: comprendere la complessità e ridurla
Le hard skills sono facilmente comprensibili: esse riguardano principalmente gli aspetti tecnici, altamente tangibili, legati alla professione grafica, come ad esempio possono essere la padronanza di un determinato programma di grafica ad alto livello.
Questo tipo di competenze è ovviamente fondamentale, ma da solo non è sufficiente a determinare il successo di un grafico con i propri clienti e con le organizzazioni con cui si rapporta.
Chi sceglie di eccellere solo nell’accrescere la propria bravura tecnica rischierà di rimanere per sempre relegato a un ruolo esclusivamente operativo, senza mai dimostrare le potenzialità per crescere a livello di gestione di progetti più completi e complessi.
Un aspetto cruciale per definire un buon grafico si ritrova infatti nel suo approccio psicologico, sia al progetto di design nel suo complesso, sia delle persone che ruotano attorno al progetto stesso.
Proprio questo secondo lato, che si potrebbe dire precedere e influenzare direttamente il primo, risulta fondamentale per poter comprendere la complessità di un progetto, quali sono i fattori che possono influenzarla e come – di conseguenza – è possibile ridurla garantendo un risultato ottimale che soddisfi quanti sono coinvolti nel suo sviluppo.
Come diventare un grafico aperto al dialogo: il feedback
Quando si investono molto tempo ed energie nella creazione di un prodotto, anche a livello emotivo ci si sente estremamente coinvolti.
Nonostante ciò è sempre necessario ricordare che il cliente o il team interno che si trova a dare un feedback non positivo non lo sta facendo con l’obiettivo di ferire la sensibilità del grafico di turno.
Le critiche costruttive arriveranno sempre, soprattutto in un lavoro che ha un output che lascia un deciso spazio alla sensibilità soggettiva.
Che si tratti di critiche che provengono dal cliente o da un altro addetto ai lavori, un buon grafico saprà incassare al meglio il feedback e ricavarne alcuni spunti che si potranno rivelare preziosi nel proprio lavoro.
Potrebbe apparire un consiglio ridondante, tuttavia questa è una delle grandi verità non dette di chi si occupa di grafica.
È naturale che a ognuno piaccia il proprio lavoro, ma bisogna sempre essere in grado di discernere se esiste un fondamento dietro alle critiche che possa contribuire a migliorare il lavoro.
A prescindere da chi emette il giudizio negativo, un’azienda valuterà in maniera positiva le proprie risorse grafiche che si mantengono aperte al dialogo, senza risentirsi per la critica.
Questo tipo di approccio può e deve essere appreso all’interno di un corso che esplori quanto la riuscita di un progetto dipenda da aspetti di comunicazione non legati necessariamente a temi visual.
L’aspetto relazionale infatti è fondamentale per poter garantire il successo di un progetto.
Quanto conta l’aggiornamento costante sui trend
Infine, una delle caratteristiche più ricercate in una risorsa grafica è quella di sapersi dimostrare costantemente aggiornato sull’evoluzione dei singoli trend visual e di grafica digitale, cercando di anticiparli al fine di offrire un vantaggio competitivo all’azienda o ai clienti per i quali lavora.
Potrebbe sembrare scontato, ma esistono in tutte le professioni persone che tendono a sedersi sugli allori, riposando sui traguardi ottenuti e chiudendosi al mondo esterno.
Sono davvero molte infatti le situazioni aziendali in cui ci si trova ad aver bisogno di nuova linfa creativa e il grafico rappresenta in tal senso la risorsa chiave, che può sbloccare non solo una nuova campagna di marketing con un’idea al passo coi tempi, ma anche fornire grazie al pensiero laterale insito nella professione stessa delle soluzioni che possano aiutare i processi aziendali stessi.
In sostanza, una figura che si mantiene aggiornata sul proprio settore anche oltre a quelle che sono le richieste della quotidianità lavorativa potrà offrire un contributo valido, che in molti casi può fare davvero la differenza.
Anche se una soluzione proposta adattando un nuovo trend o impiegando una tecnologia di recente adozione non dovesse rivelarsi necessariamente vincente a livello immediato, aver innestato nel proprio contesto lavorativo delle linfe nuove porterà a dei benefici tangibili per tutto l’ambiente.
Leggi anche: Come Diventare UX Designer
Quale corso scegliere per diventare grafico?
Dopo aver visto questa tipologia di requisiti insiti nella professione (se vuoi svolgerla al meglio), potrai essere tentato di chiederti: ‘Ma dove posso acquisire un simile skill set di conoscenze e competenze?‘.
Esistono molti corsi di design della Comunicazione, alcuni dei quali rappresentano delle opzioni estremamente valide per diventare grafico.
Uno degli esempi più importanti è offerto dall’Istituto Superiore di Design, una scuola internazionale che offre un livello di formazione sicuramente altissimo e uno dei primi nel panorama italiano.
Puoi approfondire alcuni temi chiave già dalla prima panoramica del corso di Design della Comunicazione, uno dei più completi in Italia per quanto riguarda lo skillset trasmesso.
Ricordati sempre che, qualsiasi corso sceglierai, la cosa più importante è che ti possa trasmettere tutto ciò che ti sarà necessario per perfezionare la tua capacità di problem solving.