Al SEO Training 2012 sarà presente come relatore Simone Righini, analista SEO specialist.
Qui puoi scoprire una mia breve intervista in cui ci vengono segnalati alcuni degli argomenti che tratterà Simone durante il suo intervento.
Ciao Simone! Per prima cosa presentati ai lettori di Blographik: di cosa parlerai al SEO Training 2012?
Ciao amici!
- Da dove venite?
- Chi siete?
- So così poco di voi!
A me piace molto condividere le esperienze, vorrei riprendere da dove ho lasciato l’anno scorso, preso dalle domande e dalle ottimizzazioni “in diretta” sui siti dei corsisti non ero riuscito a mostrare neanche una delle mie statistiche!
Quindi direi che si potrebbe ripartire da lì, guardando insieme le statistiche.
Lavori e hai lavorato per grandi aziende ma anche come freelance. Trovi metodologie di approcci differenti nel fare SEO?
Si, hai già centrato il punto principale dei miei interventi: c’è una serie di azioni che sono sicuramente utili sia a grandi che piccoli siti, per esempio la parte analitica, capire le criticità dei siti vale per qualsiasi html, sia che sia fatto in casa sia che sia prodotto da decine di programmatori… e la cosa più simpatica è che spesso l’html più semplice viene digerito meglio dai motori, in barba ai budget milionari.
Le differenze principali stanno nella necessità di imparare cos’è “scalabile”.
Alle grandi aziende interessano soprattutto quel genere di azioni che possono essere ripetute su larga scala, perchè entra un nuovo elemento in campo… l’ottimizzazione del tempo da spendere nell’ottimizzazione stessa!
Che ne pensi del rapporto fra SEO e PPC?
Bisogna trovare altri canali di monetizzazione?
il PPC è complementare all’attività di SEO, non si scappa.
Credo si debba mettere le mani in ogni tipo di monetizzazione e forma di advertising, anche perchè non è detto che l’anno prossimo si lavorerà ancora con gli strumenti di oggi!
Un tuo intervento prevede l’analisi del sito di un corsista: quali sono gli errori più comuni?
L’errore più comune in assoluto è dare per scontata la capacità di comprensione dei lettori nei nostri siti.
Le persone hanno poco tempo, molto meglio essere didascalici e spiegare tutto per bene piuttosto che pensare “ma si, questo lo capiranno, andiamo avanti”.
Perché secondo te la SEO non è morta?
In un certo senso il SEO muore e rinasce ogni anno, l’evoluzione è forte e per il momento sembra inseguire gli usi e i costumi dei visitatori, cosa alla quale già l’anno scorso si dava un peso crescente.
Googlebot e Bingbot non sono perfetti, devono mantenere la compatibilità col passato mentre devono anche imparare a digerire i modi “moderni” di fare i siti (ad esempio ajax, o javascript).
Gli standard ci aiutano a capire cosa sarà sicuramente indicizzato bene, eppure c’è ancora una marea di siti che necessita ristrutturazione (questo si vede molto bene tra le grandi aziende).
Mentre può sembrare che l’uso abbondante di standard (tipo wordpress) abbia azzerato la necessità di specialisti nell’ottimizzazione, in pratica la complessità di internet sta aumentando, come aumentano gli “strati” di nozioni da capire prima di vedere (e mantenere soprattutto) un nostro sito tra le prime posizioni.
Il mercato sui motori di ricerca è sia in espansione che in mutazione perpetua, in azienda c’è voglia di una persona che si prenda responsabilità di un fronte così vasto e remunerativo, così come tra le attività indipendenti c’è sempre voglia di imparare qualcosa di nuovo da mettere in pratica per il proprio sito.
Ringrazio Simone Righini per aver risposto a queste domande e spero di poterlo video intervistare per scoprire delle chicche estrapolate dal SEO Training 2012.
Se hai altri dubbi sulla SEO, partecipa pure alla discussione qui sotto.