Un riassunto ragionato di tutte le risposte rilasciate nei commenti, riguardo un articolo pubblicato su blographik in merito a quale policy un blog dovrebbe seguire o comunque come avere dei riferimenti su cui basare la linea di condotta del proprio blog.
Vista la grande partecipazione, immagino che il tema sia molto sentito, soprattutto quando alcuni di noi, debbano gestire per lavoro ad esempio un blog aziendale.
Di seguito ho raccolto le testimonianze dei lettori di blographik, che ringrazio pubblicamente per aver partecipato a questo inziativa che ha mi ha permesso di avere un quadro molto più chiaro a questo proposito.
Per evitare di scrivere un lunghissimo papiro ;), visto l’alta partecipazione ho preferito dividere l’argomento della blog policy in 3 parti, ognuna delle quali tratterà esaustivamente 3 o 4 domande.
Al termine del terzo post, offrirò a tutti un eBook, ridistribuibile nei propri blog, in cui sarà presente anche la lista di tutti i partecipanti alla discussione, come ringraziamento per i loro interventi.
Blog Policy: ecco i risultati della discussione (parte 1)
Se non hai ben compreso di cosa sto parlando e per approfondire meglio l’argomento, prima di proseguire ti consiglio di leggere le domande poste sulla blog policy e soprattutto la discussione che ne è venuta fuori.
Ecco cosa è emerso dall’articolo.
Come suggerito correttamente da Alessandro D’Agnano, i seguenti suggerimenti hanno come base il buon senso e la mancanza di malizia o secondi fini.
Una semplice regola da cui partire per affrontare poi i successivi punti che scopri di seguito.
Quando scegliere di creare una Blog Policy?
Secondo Elisa (da cui ho tratto le domande sulla blog policy), non esiste in rete una documentazione su cui fare riferimento per creare, quando se ne sente l’esigenza, una pagina dedicata su quale linea di condotta seguire sul proprio blog.
Dalla discussione emerge che creare un codice di condotta sia utile quando il blog inizia ad avere un certo successo in rete, soprattutto se inziano a nascere dei commenti che l’autore reputa sgraditi o poco utili allo sviluppo della discussione.
Come poi afferma Tommaso Sorchiotti, sono solo consigli e non regole ;).
Dallo stesso articolo, Lauryn ha pubblicato una pagina apposita sul suo blog, ispirata proprio dai consigli condivisi da tutti, e dalla mia ulteriore undicesima domanda in merito alla scelta di scrivere una pagina apposita sulla blog policy. Potrebbe essere utile come spunto per capire meglio che rotta hanno scelto determinati bloggers italiani.
01. Come bisogna comportarsi riguardo le discussioni fuori tema?
La prima domanda poneva il problema di una discussione che uscisse fuori dal tema originale.
1 ) Se, commentando un articolo, ad un certo punto la discussione va fuori tema per quel che concerne l’articolo, ma è comunque interessante ed in tema con il blog, è opportuno in qualche modo segnalare l’ot?
Dai commenti:
A meno che non siamo contenuti offensivi, potrebbero essere un vantaggio se effettuate con criterio, un contenuto aggiunto, se relativamente correlato.
Quindi Ok alle discussioni OT, ma senza esagerare.
Il vantaggio più grande potrebbe essere il continuare la discussione su temi correlati e quindi una costante crescita di contenuto utile sia per gli utenti che per il posizionamento nei motori di ricerca.
Nel caso di segnalazioni completamente fuori tema, si potrebbe avvisare di bloccare la discussione e scriverne un articolo correlato nei giorni successivi, per continuare a parlare di quell’argomento in modo più approfondito e dettagliato.
02. E’ preferibile evitare di commentare vecchi articoli?
La seconda domanda poneva il problema nel caso fosse corretto continuare discussione vecchie di mesi o anni.
2 ) È consigliabile evitare di commentare articoli molto vecchi, o riaccendere vecchie discussioni?
Dai commenti:
Anche se di solito le discussioni nascono a caldo nei prmi giorni successivi la pubblicazione del post, potrebbe accadere di ricevere dei commenti a articoli pubblicati anche anni prima.
Non essendo un forum, un blog potrebbe tranquillamente riaccendere vecchie discussioni. Ben venga tornare a parlarne, il blog continuerebbe ad aggiornarsi anche con vecchi articoli.
Se la discussione viene ripresa, vorrà indicare che l’argomento è attuale e quindi un OK alla partecipazione postuma ;).
Inoltre, il contributo di Nicola Boschetti ci ricorda che grazie al famoso plugin per wordpress, subscribe to comments, che permette la notifica dei commenti via email, i partecipanti al post, verranno stimolati a tornare a parlare del tema trattato riaccendendo la discussione.
Come accennava anche Napolux, di solito comunque, se una discussione è ferma da più di sei mesi, sarà difficile che qualcuno la riavvii per partecipare, forse solo per ricevere qualche link, quindi senza creare qualità aggiunta.
Un suggerimento quindi potrebbe essere quello di chiudere eventualmente le discussioni più vecchie di sei mesi, in modo da permettere al blogger, una più agevole gestione del progetto.
Quindi la scelta è legata all’autore del blog, che come afferma anche SEO in Abruzzo, può decidere come ha fatto Napolux di disabilitare i commenti dopo un tot di tempo, in questo caso 6 mesi sembra una stima corretta.
03. E’ corretto citare i propri articoli in una discussione su un altro blog?
La terza domanda poneva il problema che effettivamente potrebbe accadere spesso, se sia uso corretto l’inserimento di uno o più link verso il proprio blog, nei commenti di un’altra discussione.
Ecco la domanda specifica:
3 ) Commentando, a volte mi verrebbe spontaneo citare un articolo del mio blog che è in tema con la discussione, e che mi servirebbe da appiglio per portare avanti il mio discorso: posso mettere il link o è un comportamento scorretto?
Dai commenti:
Se il link migliora e approfondisce il tema trattato non ci dovrebbero essere problemi.
Ovviamente è scontato affermarlo, ma quando una citazione viene effettuata solo per farsi un pò di pubblicità senza offrire nulla alla discussione, in questo caso potrebbe non essere giusto inserire un link e potrebbe essere appropriato da parte dell’autore del blog, eliminarlo.
Come giustamente afferma anche Pdellov, nel caso non si voglia osare troppo 😉 , è possibile scrivere un link non attivo non inserendo il www o immettendo degli spazi nella url, oppure, una pratica che io stesso utilizzo spesso, metto in firma l’articolo correlato e lo segnalo nella stessa discussione.
Più corretto di così si muore 😉 .
Quindi ok al linkaggio ma accorto e correlato, altrimenti l’autore potrebbe spazzarlo via e segnalare anche nella stessa discussione il motivo della censura, come faceva notare Tommaso Baldovino.
Daniele Salamina, applica alla lettera questo suggerimento inserendo un link correlato nel suo blog in merito a questo tema.
Segnalare quindi un link corretto, non farà altro che offrire materiale ulteriore su cui discutere, parole di Emanule Calì, che seguo anch’io come filosifia in questo ed in altri blog che gestisco.
L’utilizzo di proprie citazioni viene di solito effettuato la gran parte delle volte per incrementare gli inbound link, ma se alla fine aiutano la discussione ben vengano. Io stesso onestamente utilizzo questo metodo per offrire uno spunto per cui leggere, ma anche come afferma SEO in Abruzzo, per diffondere il proprio blog in rete. Reputo comunque che non ci sia nulla di male in questo comportamento 😉 .
Venerdì prossimo verrà pubblicata la seconda parte di questo argomento, riassumendo le riflessioni riguardo alle seguenti 3 domande:
4 ) Nei blog che non usano i commenti annidati, è frequente l’uso di @ per far capire a chi si sta rispondendo.
Ci sono delle regole formali sull’uso di @?
Ad esempio, ci sono situazioni in cui è preferibile non metterlo, perché è già chiaro a chi stiamo rispondendo?
5 ) Come ti comporti con i trackback? Li approvi tutti, oppure scegli quali approvare?
In base a cosa?Ci sono trackback che, in genere, è superfluo pubblicare (ad esempio, quelli dai siti come OkNotizie e simili)?
6 ) Pensi sia meglio, nei template, tenere in qualche modo separati i trackback dai commenti normali?
Alla prossima puntata 😉 , se non lo hai fatto, puoi seguire blographik via feed rss o tramite la comoda newsletter.