Scegliere se fare il consulente seo o lavorare per una web agency potrebbe essere il tuo problema.
Il guest post che leggerai sotto è la testimonianza di Antonio Mecca, ora consulente freelance che offre la sua esperienza per creare discussioni interessanti all’interno di blographik.
Antonio ci parla del suo passaggio da dipendente a libero professionista, e sopratutto a fine articolo ti pone delle domande per riflettere un pò su alcune problematiche che sorgono durante questa delicata fase della carriera.
Ti invito a leggere l’intero articolo fino alla fine e offrire il tuo contributo nei commenti qui sotto.
La mia esperienza nel passaggio da dipendente a Consulente SEO freelance
di Antonio Mecca
Quando si parla di siti web, posizionamento sui motori di ricerca, seo ecc, spesso ci si rivolge alle web agency.
Sempre più ardua si fa allora la concorrenza tra il consulente SEO freelance e la web agency.
Vivendo a Palermo, si può toccare con mano la triste realtà.
In questa bellissima città sono davvero poche le persone che capiscono l’importanza del posizionamento del proprio sito, e ancora meno sono le web agency che sono in grado di farlo con un certo criterio.
Ora non voglio annoiarti riguardo chi sa fare cosa, ma il punto è:
siamo sicuri che le web agency siano la risposta giusta?
La mia esperienza in una web agency mi ha permesso di capire la realtà dall’interno.
Non a caso ho scelto un titolo provocatorio volutamente.
Premetto che fortunatamente non tutte queste aziende a Palermo sono uguali.
Dopo aver lavorato per più di un anno come consulente SEO all’interno di una web agency, ho intrapreso la carriera di consulente d’internet marketing freelance, subito dopo esser stato licenziato.
Perché un consulente seo dovrebbe essere licenziato?
Nel mio caso, la web agency si è riposata tra gli allori, non si preoccupava di cercare nuovi clienti, viveva alla giornata.
Quando mancano i clienti è ovvio che vengono meno gli introiti, di conseguenza partono i licenziamenti.
La cosa più assurda è che continuano a pubblicizzare il servizio di posizionamento anche in assenza di un consulente SEO (interno o freelance che sia).
In pratica offrono un servizio di posizionamento SEO che nessuno in azienda è in grado di svolgere.
Forse sarebbe meglio scegliere una collaborazione freelance, ma questo non accade perché la web agency vuole tutto per sé, cliente e soldi.
Allora mi chiedo il povero cliente ignaro di tutto, come potrebbe fidarsi di una web agency del genere?
Se consideriamo la non poca ignoranza in materia, la scarsa richiesta e l’incapacità di gestire un servizio SEO in modo professionale, non possiamo certo aspettarci che i clienti ci chiamino al telefono per attivare il servizio.
Il consulente SEO si mette al lavoro
La cosa più difficile per un consulente SEO freelance è ottenere i codici di accesso dei siti web esistenti chevorrebbe seguire e che le web agency ovviamente si tengono stretti.
In pratica, capita spesso di incontrare il cliente che vorrebbe utilizzare il servizio di posizionamento SEO, ma al momento in cui servono i codici di accesso al sito, cominciano a venir fuori grosse problematiche: non ho
le chiavi, non so di cosa stai parlando, le chiavi del sito le ha l’agenzia.
Questo credo sia il più grosso ostacolo che si possa incontrare quando il sito è stato registrato dalla web agency, che si ostina a fare opposizione e che in taluni casi contatta il cliente proponendo lei stessa il servizio SEO magari a costi più bassi e con totale incompetenza per l’amore di non far andar via il cliente.
Che cosa fare in questi casi?
Passiamo adesso al cliente abbandonato.
Durante questo periodo di lavoro all’interno dalla web agency, curo il posizionamento di una sala ricevimenti a Palermo, la seguo come da progetto e porto avanti il lavoro di posizionamento del sito.
Il cliente paga un servizio annuale che prevede il posizionamento di alcune frasi chiave nella prima pagina di Google.
Purtroppo dopo il licenziamento, il sito web non è più seguito, quindi perde posizioni e anche potenziali contatti.
Grazie al lavoro SEO da me svolto in passato, ho ricevuto alcune richieste di preventivo provenienti da internet, per l’organizzazione di alcuni matrimoni e le ho “girate” al diretto interessato (il ristoratore).
Il ristoratore è informato che non lavoro più per la web agency e che non curo più io il suo sito, ma nonostante tutto sono io quello che, tuttora, gli offro dei contatti utili.
Considerando che il cliente ha stipulato un contratto con la web agency che si rinnova tacitamente ogni anno, non posso certo subentrare.
Che cosa faresti tu in questo caso?
Come aggireresti l’ostacolo per continuare il lavoro al posto della web agency ed essere pagato?
Inoltre, se ti trovassi in una città in cui ci sono tante attività locali con i loro bei siti web (ottima grafica ma zero ritorno economico), cosa faresti per proporre il servizio di posizionamento SEO?
Ho scritto questo post per condividere con te questa mia esperienza, affinché si possano trarre degli spunti di riflessione e valorizzare di più il lavoro di chi come me, fa il consulente SEO per passione e professione.
Autore: Antonio Mecca, consulente SEO e agente pubblicitario.
Photo credits: Corbis/Radius Image
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