La terza ed ultima parte dell’intervista a Davide Vasta, Adobe Guru e Docente universitario presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e la Facoltà di Lettere e Filosofia di Perugia.
Gli articoli correlati precedenti:
Hai altri libri (o delle risorse gratuite realizzate dai tuoi allievi) da consigliare (oltre ad i tuoi naturalmente) che ritieni indispensabili per un web designer/grafico?
Due libri che sul comodino sono:
Design & Layout, di David Dabner pubblicato dalla Hoepli, un ottimo manuale per tutti i grafici, sia in erba, sia maturi.
Web Design Arte e Scienza, di Jeffrey Veen, edito da Apogeo, un testo di riferimento per tutti i web designer.
Oltre questo consiglio di fare una capatina nella sezione Risorse di studio dove pubblico in PDF le tesine più interessanti dei miei studenti, iscritti all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Perugia.
Quali forum, siti o blog segui per rimanere aggiornato nel tuo settore?
I blog che frequento più spesso in Italia sono Melablog.it e Scattodesign.com di Daniele Cogo. C’è poi MMKit.com (di cui sono moderatore nel canale Freehand MX), che è il posto ideale dove trovare risposte a problemi e dubbi riguardo diverse tematiche, che spaziano dal design al web design. Seguo anche il blog di Luca Conti, consulente del Sole 24 Ore e consulente per i media digitali.
A livello internazionale controllo spesso il blog di John Nack, product manager di Photoshop.
Tornando in italia ancora due siti interessanti: CulturaSpettacolo.it di Sergio Palumbo; un interessante portale che ospita recensioni di libri in vari settori, e poi l’immancabile sito di Marianna Santoni, fotografa professionista, Adobe Guru nel settore del digital imaging, che ospita una nutrita lista di eventi a livello nazionale ed internazionale.
Quali credi saranno le tendenze del web design del prossimo futuro?
Ti posso dire con sicurezza quali spero non siano le tendenze del prossimo futuro! Spero che tutto questo riempirsi la bocca di Web 2.0 passi presto… sono un pò stufo di vedere così tanta omologazione in giro.
Sfumature, riflessi, e colorini languidi iniziano davvero ad infastidirmi. Sembra come se i web designer siano rimasti vittima di una malattia di massa che ne ha invalidato creatività ed idee. Passi da un sito all’altro e ti sembra di essere sempre sullo stesso sito di prima… Spero che si cambi rotta, tornando alla diversificazione e alla ricerca creativa.
Se poi diamo uno sguardo a tecnologie come Adobe AIR, e Prism, che è stato presentato da Mozilla di recente, è facile ipotizzare nuovi scenari in cui il futuro del web non sarà più confinato nel browser.
Forse assisteremo ad una vera e propria mutazione che vedrà i siti web trasformarsi in vere e proprie applicazioni che girano sul nostro desktop, e scambiano i dati via Internet. Se questo accadrà realmente, penso che andranno rivisti tutti i concetti di base del web design…
Puoi parlarmi del tuo nuovo sito?
Sono felice di parlarne… prima di tutto c’è da dire che era da parecchio tempo che meditavo un restyling. Poi, di recente, ho deciso di dedicarmi per intere giornate solo a quello. Ho messo in pausa tutti i lavori dei clienti e non ho fatto altro che quello, giorno e notte. I capisaldi del progetto li ho partoriti quasi subito:
1) Colori diversi per le varie sezioni;
2) Navigazione principale nella parte superiore;
3) Navigazione secondaria nella parte bassa del layout;
4) Impaginazione degli elementi molto strutturata;
Infine, volevo ancora che la mia figura fosse presente (come nel vecchio sito) ma in maniera più evidente. In effetti sono partito facendo alcuni esperimenti.
Quello che volevo realizzare era un video, girato in blue screen, di me che facevo cose diverse su ogni sezione. In pratica nella prima idea la mia presenza era svincolata dalla pressione dei tasti… sarei comunque apparso ogni volta che veniva caricato il template di un nuovo modello.
Si sono però subito palesati diversi problemi: non avevo la possibilità di girare le scene con uno sfondo uniforme, e quindi il blue screen non sarebbe stato realizzato ad’arte, inoltre, l’header si sarebbe appesantito notevolmente, visto che ogni volta andava ricaricato un file video di Flash per ogni sezione. Questo avrebbe poi originato problemi di scattosità presso quegli utenti con connessioni ADSL lente, o peggio, con connessioni PSTN.
Per cui, dopo averci girato intorno per un pò, ho deciso che la strada sarebbe stata un’altra: ho scelto immagini stock molto buffe, inserendo il mio viso in ognuna di queste. La qualità dei fotomontaggi lascia il tempo che trova, mi rendo conto… ma l’intento non era quello di ottenere montaggi fotorealistici… volevo in sostanza solo una cosa: creare immagini che avrebbero fatto sorridere i visitatori del sito!
Su questo aspetto vorrei fare una riflessione, che parte da una domanda: quanti di noi sono disposti a mettersi in mostra, “ridicolizzandosi”, su un sito web istituzionale? La risposta credo arrivi proprio dal web: in giro si vedono siti di professionisti seriosi, organizzati, straindicizzati, supervalidati… ma davvero poco comunicativi. Ecco, io volevo che il mio sito mostrasse il professionista che sono, in modo scherzoso e ruffiano…
Last but not least: il sito è stato progettato, assemblato, pubblicato e testato in soli 5 giorni… anche perchè non potevo permettermi di lasciare i clienti in pausa per più tempo! Ora vi posso finalmente dire che il soprannome con cui mi chiamano amici e parenti è “Furetto” :-).
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ti rispondo diretto: la scrittura di testi mi affascina sempre di più, e il riscontro posivito dei lettori mi dice che forse è una strada su cui perseverare. Ho diversi progetti in mente, alcuni a breve scadenza (come ad esempio “Grafici al bivio”), altri a più lunga scadenza, come un bel tomo sul design…
Oltre questi c’è il grande desiderio di trasformare in un racconto romanzato la brutta esperienza di Scam di cui sono stato vittima 5 anni fa… magari ne riparliamo tra qualche anno qui su Blographik, per vedere come si sono evolute le cose :-).
Termina qui questa interessante e lunga intervista a Davide Vasta che ringrazio per la sua collaborazione.